Era l’orgoglio del girone dei
coltelli, il più affilato, il più leggero, il più maneggevole. Sapeva tagliare
le zucchine in dischi perfetti, le carote non opponevano alcuna resistenza, le
patate si lasciavano pelare quasi fossero accarezzate da lui. Piaceva a tutti,
mestoli compresi. Sapevano che ci si poteva fidare, non avrebbe mai usato la
sua lama senza prima chiedere il permesso.
Una sera la padrona di casa
rientrò tardi, molto tardi, barcollando. Aveva bevuto troppo. Andò in cucina,
aprì il frigorifero e tirò fuori la mezza anguria che riposava lì dentro. Dato
il peso e i tacchi, quasi stavano per cadere lei e l’anguria che, per lo spavento, arrossì
di più.
La donna poggiò
malamente l’anguria sopra il tavolo della cucina poi si volse, uno sguardo annebbiato ma lo vide. Luminoso, tagliente, sempre pronto all’uso. Lo afferrò per il
manico e iniziò a conficcarlo nella polpa. Una, due, tre volte, direzioni vaghe anche colpi a vuoto. Mai lui aveva compiuto un lavoro così
maldestro, che vergogna. Più tagliava fette sghembe e più lei se le infilava in bocca, una furia affamata e senza
tregua. Schizzi rossi ovunque, estremi afflati di un' anguria agonizzante.
All’ultimo morso, il tavolo era
pieno di scorze e tranci laceri.
La padrona si girò di nuovo, uno scatto. Con sguardo basso vide il secchio della spazzatura, lo prese e lo portò a
ridosso del tavolo. Spingendo con le mani poi con le avambraccia inzuppate,
fece precipitare ogni resto nel secchio.
Era l’alba ormai eppure, non paga del lavoro di pulizia, la donna estrasse il sacchetto pieno dal secchio
e iniziò a trascinarlo fuori dalla cucina.
Mentre lo strisciava a
terra, gocce di succo colavano e segnavano il pavimento, il sacchetto era
trafitto. Da quello spacco si scorgeva la punta di una lama.
Le zucchine, le carote, le patate
nel cestino, gli altri coltelli, pure i mestoli osservarono il fatto, ammutoliti.
Lui non tornò più.
Da fuori un tonfo nella raccolta
del vetro, si udì bene in cucina, e una forchetta svenne.
La padrona barcollante rientrò in
casa. Ebbra di tutto aveva anche sbagliato cassonetto.
Carinoo... molto simpatico e "culinario". Perché non pensare a farne una serie tutti sullo stesso argomento? Folgoranti, freschi e divertenti... Che ne dici?
RispondiElimina... è proprio quello che vorrei fare!ora scrivo a ruota libera per "ambientarmi" però presto preferirei mettere un pò d'ordine e focalizzare gli argomenti...primo fra tutti credo - Gente di cucina - Grazie per il prezioso commento!
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