Apro il cancello della palazzina e... sto.
Un'auto è parcheggiata a trenta centimetri dal cancello. Non posso uscire. Per farlo potrei solo arrampicarmi sul cofano. Sono anni che desidero arrampicarmi sui cofani.
Dal bar di fronte qualcuno mi vede, quelli controllano tutto: "Ahoo, mo pe uscì te ce vole n'astaa!!"
Già, un'asta. Da dare sulla schiena al furbo che ha parcheggiato, penso io.
Mentre penso, butto un occhio dentro l'auto. Ma c'è un bambino?!?
Sta dormendo nel seggiolino sul sedile posteriore.
Intanto qualcuno del bar ha avvisato il proprietario dell'auto, infatti un uomo esce e si avvicina.
Oinch, oinch, oinch, mastica una gomma e mi guarda, sorriso sornione, di un uomo pancione.
Machetteridi?!Penso ancora io, le penso tutte e me le tengo per me, forse è meglio.
Anzi no: "Non ha lasciato spazio per uscire, vede, non c'è proprio spazio".
L'uomo sale in auto e parcheggia poco più avanti, di quel tanto che basta per lasciar libero il passaggio davanti al cancello. Oinch, oinch, oinch, le mie parole completamente ignorate, impastate dal suono della gomma.
Poi lui se ne ritorna al bar.
Ed io esco.
Ma c'era un bambino.
Quel bambino che ha continuato a dormire nel suo seggiolino sul sedile posteriore, ignaro di tutto.
Di essere parcheggiato a volte qui, a volte lì, un pò più avanti, un pò più indietro....
Un'auto è parcheggiata a trenta centimetri dal cancello. Non posso uscire. Per farlo potrei solo arrampicarmi sul cofano. Sono anni che desidero arrampicarmi sui cofani.
Dal bar di fronte qualcuno mi vede, quelli controllano tutto: "Ahoo, mo pe uscì te ce vole n'astaa!!"
Già, un'asta. Da dare sulla schiena al furbo che ha parcheggiato, penso io.
Mentre penso, butto un occhio dentro l'auto. Ma c'è un bambino?!?
Sta dormendo nel seggiolino sul sedile posteriore.
Intanto qualcuno del bar ha avvisato il proprietario dell'auto, infatti un uomo esce e si avvicina.
Oinch, oinch, oinch, mastica una gomma e mi guarda, sorriso sornione, di un uomo pancione.
Machetteridi?!Penso ancora io, le penso tutte e me le tengo per me, forse è meglio.
Anzi no: "Non ha lasciato spazio per uscire, vede, non c'è proprio spazio".
L'uomo sale in auto e parcheggia poco più avanti, di quel tanto che basta per lasciar libero il passaggio davanti al cancello. Oinch, oinch, oinch, le mie parole completamente ignorate, impastate dal suono della gomma.
Poi lui se ne ritorna al bar.
Ed io esco.
Ma c'era un bambino.
Quel bambino che ha continuato a dormire nel suo seggiolino sul sedile posteriore, ignaro di tutto.
Di essere parcheggiato a volte qui, a volte lì, un pò più avanti, un pò più indietro....
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