giovedì 6 dicembre 2012

Buon Natale. Tra la M e la P.



La biblioteca è il luogo del silenzio. Il volume della voce si abbassa in automatico, quasi inconsapevolmente, appena ci si chiude la porta d’ingresso alle spalle.
Gli addetti delle biblioteche sono abituati a vivere in un mondo ovattato.
Ti accolgono con un’ espressione romantica sul viso, con bozze di un sorriso ingiallito che non teme quello che accade fuori, fuori dai libri. Fuori dalla porta. L’importante è che tutto sia catalogato e sempre sullo scaffale previsto nel database.
Oggi, 6 dicembre 2012, presso la biblioteca comunale del quartiere, qualcuno di buon mattino dedica tempo e creatività, ovvie componenti del luogo, alla costruzione del presepe in una delle sale di lettura del pianoterra.
In un angolo, sopra un tavolino, accanto allo scaffale che contiene i libri di letteratura italiana che vanno dalla M alla P, viene posizionato del muschio e, con artigianale maestria, fogli di carta dalla fantasia militare formano delle montagne con grotta annessa. Nell’incavo e tutt’intorno, sopra al muschio, fanno le belle statuine i personaggi principali della storia.
Chi sia stato a creare il presepe non è un’informazione rilevante, si sospetta comunque la donna delle pulizie.
Gli addetti della biblioteca passano attorno al tavolino, lanciano uno sguardo furtivo, mantengono la bozza di sorriso ingiallito, in fin dei conti è dicembre e il presepe fa sempre calore domestico. Nessuno dice nulla.
Tranne lei. L’addetta del settore ragazzi.
Compressa dentro i jeans che le marcano le gambe chiaramente troppo lunghe rispetto al busto, occhiali, capelli ricci da bigodini appena tolti, labbra sottili con rossetto rosso ma demodé, appena si accorge del presepe agita gli arti a caso e urla.
“Toglietelooo!! Soffoco, aiuto, soffoco! Mi manca l’aria, non respiro, togliete quel presepe, soffoco! Io non ce la faccio, non resisto, qui diventa più stretto, il tavolino dà fastidio, occupa spazio, ma chi ha messo questa roba qui sopra, via, viaaa. Ma chi l’ha messo?? Soffoco!” e scappa verso l’uscita.
“Oddio, che succede?” si chiedono gli altri addetti  sempre mantenendo secolare compostezza “Sarà per via del muschio? E’ allergica?”  - “Ma se è finto, questo si compra dai cinesi” – “E allora che le è preso?”.
Nessuno sa spiegare cosa sia scattato nella testa dell’addetta al settore ragazzi, esperta di letteratura per l’infanzia, di certo prendere una boccata d’aria risulta ottimo per calmarsi e riportare la quiete in biblioteca.
Un altro modo però lo aggiunge lei stessa, appena rientra dal giro nel cortile. A falcate decise raggiunge il tavolino del presepe e, in pochi secondi , lascia precipitare tutto negli scatoloni che ospitavano quel materiale dal Natale scorso. Non le sfugge nulla, neanche un agnellino di plastica, quelli che di solito finiscono sotto i mobili e si ritrovano a marzo.
Sarà lo spirito delle Feste che inizia a diffondere ansia oppure qualche pensiero recondito del passato che si è acceso nella mente come le lucine dell'albero? Intermittenze.
Ma in definitiva anche questo, trascorsi dieci minuti, in biblioteca non risulta più rilevante. Occorre invece mantenere silenzio e riportare l'ordine tra la M e la P.
Buon Natale.

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