Da poche settimane ha aperto un
nuovo forno lungo la via. Lo gestiscono due giovani donne, una mora e l’altra
bionda. Tutto il giorno in negozio, mezzo chilo di pane, una rosetta, tre
panini all’olio, un trancio di focaccia, signora vuole altro? Oggi abbiamo
anche la ciambella con l’impasto alle noci, una squisitezza!
Dalla mattina alla
sera, l’odore del pane e dei dolci è il profumo che le due giovani si portano addosso.
In questi giorni prossimi al
Natale, una serie di panettoni artigianali è in fila sopra alla vetrina. Protetti
dall’involucro trasparente, infiocchettati di rosso, i panettoni stanno in
bella mostra come corone ma ripiene di soffice bontà.
Un pomeriggio, le due donne sono fuori dal negozio, la bionda sta parlando
in maniera concitata con il barista del locale accanto e l’altra, la mora,
rimasta sulla soglia del forno si rivolge ad un uomo di passaggio.
“In faccia. Un tipo è entrato e
mi ha tirato un panettone in faccia!?! Poi è scappato via!”
Narra una delle leggende che il
panettone sia stato inventato a Milano dal garzone di un forno, per conquistare
Adalgisa, la figlia del fornaio.
Ora dubito che le intenzioni del
tipo che aveva appena fatto visita alle due fornaie fosse quella di conquistarle… di fare centro. E la fornaia mora, bersaglio inconsapevole,
non si chiama Adalgisa, ma Lucia.
I clienti sono pezzi unici, come
i panettoni artigianali, non sempre lievitano nel modo giusto.
Buon Natale.
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