Oggi c’è mercato.
Una donna sta in piedi sull’ingresso
di un negozio, è la padrona. No,no, torniamo indietro.
Una panza a punta sta sull’ingresso
del negozio di una donna che è in piedi, padrona della panza a punta e del
negozio.
La padrona, e quindi la panza a
punta(seguitemi), sono avvolte in un maglioncino ino nero, che proprio non je
la fa a sfinì e a coprì la canottiera, tutto tempestato di paillettes. Quella
panza a punta, è chiaro, nella ristrettezza, soffre.
Ma ecco che svettano gioiose,
nel ricordo di un tempo ballerino, due zampette. Le zampette stanno avvolte nei fuseaux (cogliete l’effetto
vintage), ficcate in teneri stivaletti col tacchetto e pompon che scodinzola
laterale. Quelle zampette reggono quanto indicato sopra, quindi anche loro, inevitabilmente,
soffrono.
C’è un ovvio sbilanciamento di
pesi, verso il basso e in avanti.
Ma è proprio grazie a cotanta
compattezza che la donna, fiera sull’ingresso del negozio rivolta alla
bancarella di fronte, prima alza un braccio e poi, con tutta la potenza de
panza, esordisce così: “ Ah Gabrièè… aricordate ll’odori!”.
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